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Seguente:3.11 Che tipo di preghiera è il Padre Nostro?

3.10 Perché ripetiamo le stesse preghiere?

Forme di preghiera

Spesso preghiamo ripetendo una preghiera che già conosciamo. Queste sono le cosiddette preghiere vocali o formali. Potrebbe sembrare noioso, ma pregre non è la stessa cosa che recitare delle parole.

Pregare è qualcosa che si fa con il cuore. Il potere di una preghiera vocale sta anche nella sua ripetizione. Poiché conosciamo già le parole, possiamo stare pienamente con Gesù con il cuore e con la mete. L’app #TcDIO contiene alcune preghiere bellissime.

 

Le preghiere orali ti aiutano a pregare con tutto il cuore, ti danno le parole quando non sai cosa dire e ti danno forza con la ripetizione.
La saggezza della Chiesa

Che cos’è la preghiera vocale?

La preghiera è in primo luogo un’elevazione del cuore fino a Dio. E Gesù stesso ci ha insegnato a pregare con parole. Con il Padre Nostro egli ci ha lasciato, come in un testamento, la più compiuta preghiera vocale, mostrandoci in che modo dobbiamo pregare.

Durante la preghiera non dobbiamo solo elaborare pensieri devoti, dobbiamo anche esprimere quello che ci sta a cuore, portando al cospetto di Dio i nostri dolori, le nostre domande, lode e ringraziamenti. Spesso sono le grandi preghiere vocali – i Salmi e gli inni della sacra Scrittura, il Padre nostro, l’Ave Maria —che ci riportano ai veri contenuti della preghiera e ci guidano ad una preghiera interiore veramente libera. [Youcat 501]

La parola del Papa

La meditazione dei misteri di Cristo è proposta nel Rosario con un metodo caratteristico, atto per sua natura a favorire la loro assimilazione. È il metodo basato sulla ripetizione. Ciò vale innanzitutto per l'Ave Maria, ripetuta per ben dieci volte ad ogni mistero. Se si guarda superficialmente a questa ripetizione, si potrebbe essere tentati di ritenere il Rosario una pratica arida e noiosa. Ben altra considerazione, invece, si può giungere ad avere della Corona, se la si considera come espressione di quell'amore che non si stanca di tornare alla persona amata con effusioni che, pur simili nella manifestazione, sono sempre nuove per il sentimento che le pervade. [Papa Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, n. 26]